5.10.06

C'è da piangere eccome...!



Non c'è bisogno di alcun ritocco in Photoshop questa volta per ridicolizzare i patetici comunisti: ci hanno pensato da soli, con la loro carica di ottimismo connaturato a chiunque si trinceri dietro la felce e il mirtillo.
Il titolo del post parla da solo.
Questa gente l'infelicità ce l'ha nel sangue.
Tu sei felice perché ti sei fatto un tombino così a lavorare dal mattino alla sera per tirar su quei due soldi che ti servono a mantenere la famiglia e, perché no, a pagarti le ferie una volta l'anno?
Non ti preoccupare, poiché a renderti più infelice ci pensano loro: i comunisti!
I quali, anziché predicare una maggiore felicità per tutti, auspicano l'infelicità anche per coloro che hanno costruito qualcosa nella propria vita e non hanno spippeggiato nei cortei, nei sindacati, nei centri sociali o nelle varie F.F. (Federazioni Fancazziste) di matrice comunista.
Del resto, basta guardare il viso dell'autrice di questa campagna (tale Daniela Santroni) per capire come mai l'infelicità serpeggia nelle file rosse.
Per lo meno, ha le visage du role, vero ragazzi?

Cordialità.

ilpa

23 Comments:

Anonymous Anonimo said...

La vera qualità di Prodi è, ed è sempre stata, quella di fare (coi soldi nostri) regali ai poteri forti che davvero possono nuocergli.
La sua sensibilità a chi davvero comanda è raffinatissima, un autentico fiuto.
E la sua finanziaria è, in questo senso, un’opera d’arte.
Stangate per i «ricchi» da 70 mila euro lordi l’anno, ossia i dipendenti relativamente benestanti, per esempio i medici ospedalieri e i piccoli dirigenti d’azienda, già contribuenti con prelievo alla fonte, facili da tosare e tartassare.
Ma per la Fiat, regali.
La detassazione del bollo per cinque anni per le auto euro-4 è solo un esempio.
C’è anche il fatto che mentre gli altri italiani potranno andare in pensione solo a 65 anni, i dipendenti della Fiat potranno andarci a 57: la Fiat ha bisogno di espellere i suoi «esuberi», e gli paghiamo noi - noi contribuenti - questa manovra che, altrimenti, susciterebbe proteste sociali.
Ma i sindacati vegliano a che ciò non avvenga.
Per i ricchi veri, nulla.
I cosiddetti «privati» sono già al sicuro in società lussemburghesi, i loro emolumenti sono tassati là con prelievi mitissimi.
I loro yacht battono bandiere-ombra esentasse, i loro aerei, elicotteri e Mercedes 4000 sono intestati a società di comodo.
Irraggiungibili dal fisco.
Ancor meno lacrime per i miliardari di Stato.
I cittadini normali non possono cumulare redditi da pensione e da salario.
Ciampi, il padre della patria, riceve l’emolumento di senatore a vita (che non abbiamo votato, ma che paghiamo) più la pensione di governatore della Banca Centrale, più la pensione da ex-capo di Stato.
Ad occhio e croce, sono almeno 1,5 milioni di euro l’anno, forse due: tutti fino all’ultimo pagati da noi, noi dei 40 o 70 mila euro annui.
Noi che non vediamo il reddito annuo di Ciampi nemmeno in venti e trent’anni di lavoro, paghiamo i lussi di questo orrendo vecchio devastatore dell’economia italiana.
Un anno di stipendio di Ciampi costa il reddito annuo di almeno 300 pensionati minimi dell’INPS.
Se gli dimezzassimo gli emolumenti, potremmo mantenere 150 pensionati in più; e Ciampi, con 700 mila euro l’anno, dovrebbe riuscire a sbarcare il lunario e a pagarsi i pannoloni; dopotutto deve aver messo qualcosa da parte, sono quarant’anni che guadagna così.
Invece no, Prodi ha fatto il contrario.
Mantiene i miliardari di Stato - che non possono fare il minimo sacrificio - facendoli pagare a noi, esigendo da noi nuovi sacrifici.
Negli stessi giorni in cui ci regalava lacrime e sangue, i deputati e senatori si sono dati da sé (è il loro potere) l’estensione dell’assistenza sanitaria di cui godono - un’assistenza ricchissima, privilegiata, che noi utenti di USL o ASL nemmeno ci sogniamo - ai parenti lontani e acquisiti persino alla suocere.
A noi il ticket da 23 euro, alle suocere di lorsignori, tutto gratis.
E fanno bene, lorsignori, visto che noi non protestiamo.
Prodi lo sa: e contenta quelli che possono nuocergli, mica noi.
E’ questo il suo genio.
Quei 3,5 miliardi in più aggiunti alla finanziaria da 30 mila miliardi servono a pagare aumenti agli statali, essenzialmente ai dirigenti statali e ai miliardari di Stato tipo Ciampi e Napolitano.
Noialtri impoveriamo, i nostri figli non trovano lavoro, ma i ricchi di Stato con posto sicuro ed eterno non devono fare sacrifici.
E’ logico, sono loro che tengono in piedi il governo Prodi.
La «sinistre» sono in realtà nient’altro che il blocco dei miliardari di Stato, degli occupanti della cosa pubblica.
Gli statali sono l’elettorato di questa sinistra.
Insomma Prodi stanga tutte le categorie che non lo votano, e fa regali ai ceti che lo votano, lo sostengono dietro e davanti alle quinte, e che perpetuano il suo potere - o possono davvero farlo cadere.

A giustificare questo saccheggio dei poveri, dei precari (lo siamo tutti noi privati dipendenti:
è la competizione globale, ragazzi) e degli esposti al fisco a vantaggio dei ricchi con emolumenti eternamente sicuri, esentati da ogni concorrenza e dimostrazione di produttività, viene ovviamente avanzata la solita, demagogica, facile scusa: l’enorme «evasione fiscale» da stangare e far emergere.
L’evasione fiscale è il comodo mito delle sinistre - ossia dei ceti che i soldi dei contribuenti li prendono.
E’ ovvio che secondo questi parassiti, i ceti contribuenti non pagano mai abbastanza: «sono evasori» per principio.
Come costringerli a pagare?
Come far emergere l’evasione?
Tutti i Paesi tecnicamente civili lo sanno, come si fa.
Basta ammettere la detrazione delle parcelle di medici e avvocati, delle ricevute di idraulici e tappezzieri e vari artigiani.
In tal modo, chi si serve di artigiani e professionisti ha l’evidente convenienza a dichiarare quanto ha davvero pagato loro.
Tutti i Paesi lo fanno, tranne il nostro, perché il nostro fisco - gli statali fancazzisti da noi stipendiati del nostro fisco - non è capace, semplicemente, di eseguire un tale lavoro, di incrociare i dati. Troppa fatica.
Troppa tecnica.
Inoltre, Visco sa bene che - se ammettesse le detrazioni dei servizi - il maggior gettito strappato dalle categorie artigianali e professionali (gli storici «evasori») sarebbe mangiato in gran parte dal minor gettito succhiabile ai contribuenti-utenti delle categorie «dedite all’evasione», che esporrebbero in detrazione le spese.
Sarebbe una partita di giro, in fondo.
E il mito della «immensa, occulta evasione», dei 200 mila miliardi sognati e immaginati svanirebbe, nella cruda luce della realtà.
La mitica «lotta all’evasione» - proclamata da mezzo secolo e mai realizzata - non sarebbe più la scusa da agitare, non servirebbe più ad aizzare l’invidia sociale.
Quindi, meglio lasciar evadere gli evasori, e mantenere lo strumento ideologico che li mette sotto accusa permanente.
Falsità e menzogna sono il corredo necessario delle lacrime e sangue tributari, il segno distintivo del regime dei miliardari di Stato che si sono auto-definiti «la sinistra».
I privilegiati e i parassiti sono tutti coalizzati contro gli lavora e produce, per impoverirlo e tartassarlo: al punto da non lasciarci nemmeno più lavorare e produrre.
Già molte piccole imprese e molte aziende artigianali, che campavano parzialmente grazie al «nero», cominciano a chiudere.
I privati che le avevano aperte possono campare: già, si dice, 30 mila miliardi sono fuggiti all’estero prima che le sinistre procedessero alle stangate, sottratti al fisco, come garanzia di sopravvivenza per i fortunati che possono farlo.
Produttori di beni e servizi che non produrranno più, e che vivranno di rendita.
Restiamo noi.
Sempre più precari, sempre meno competitivi, sempre più esposti, indifesi, alle fameliche brame dei ricchi di Stato.
Noi con l’auto di seconda mano, che non avrà l’esenzione dal bollo.
Noi con il bilocale in periferia, sovraccaricato del 4% di prelievo quando lo riceveranno in eredità i figli.
Ci prendono dai BOT e dalla casa d’abitazione ancora più di prima; ci depredano dei risparmi e dei beni che volevamo lasciare ai figli.

E tutto perché Prodi deve fare regali ai radicali e ai poteri forti che li hanno creati, a Montezemolo, a senatori a vita da 3 miliardi l’anno, a statali parassitari che non hanno da temere la competizione cinese.
Noi sempre più poveri.
Loro sempre più ricchi, scandalosamente, sfacciatamente ricchi.
E’ colpa nostra, dopotutto.
Questa gente dovremo prenderla e ammazzarla nelle piazze, come faceva una volta il popolo coi suoi oppressori.
Invece pieghiamo il capo, ci lasciamo tosare e non fiatiamo.
Dopotutto, che cosa sono 33,5 miliardi di euro risucchiati dalle nostre tasche?
Nulla, in confronto a 42 miliardi di euro, 85 mila miliardi di lire, dei debiti di Telecom: e pagherete anche quelli non dubitate.
Prodi ha già tentato di farlo, mettendo parte di Telecom e del suo debito a carico della Cassa Depositi e Prestiti, ossia ancora una volta a carico di noi contribuenti.
Per ora gli è andata male, ma lo rifarà, escogiterà qualcosa.
E’ un genio in queste cose.
Nauralmente, ci è vietato chiedere come mai ad una impresa privata, privatizzata, è stato consentito di esistere accumulando un debito così titanico, 85 mila miliardi di lire, pari a un paio di stangate fiscali di Visco e Padoa Schioppa.
Come ha potuto esistere Telecom, che per servire quel debito deve pagare 8 mila miliardi l’anno di interessi e ratei di capitale?
Come mai i suoi creditori - le banche - non l’hanno trascinato al fallimento?
Come mai Tronchetti esiste ancora ricco e a piede libero?
Come gli è consentito di gestire Telecom accollandosi meno dell’1 % di quel debito?
Com’è che aveva fondi neri per 14 miliardi almeno, sottratti evidentemente ai creditori?
Non chiedete, non fate domande.
Questo non è permesso, fatevi invece le domande giuste e prescritte: eutanasia sì o no?
Le nozze gay, cosa ne pensate?
Dite la vostra.
E la bambina bielorussa?
Esprimetevi, parlate, lasciatevi interrogare dai sondaggi.
Sono queste le «questioni politiche» all'ordine del giorno, non le tasse devastanti e omicide e il dominio dei parassiti con yacht.
Ve lo dice Radio Radicale, a spese vostre.

11:39 AM  
Blogger ilpari said...

Ragà, si vede che l'Inqualificabile è in realtà più che qualificato.
Se sei chi penso che tu sia, sono onorato di averti fra noi.
Se, invece, mi sbaglio, sono comunque onorato di averti fra noi per la completezza delle informazioni che ci hai appena esposto con questo esauriente saggio sulla politica distruttiva del premier.
Tutti le volte che sento qualche esponente del centrodestra invocare a gran voce le pressioni di piazza, mi prudono le mani.
Non vedo l'ora che ci sia l'occasione di dimostrare a questi dementi di che pasta sono fatti gli italiani.
Basta piegare il capo e rassegnarsi allo spadroneggiare della classe politica!
Qui ci vuole una RIVOLUZIONE!

ilpa

12:34 PM  
Anonymous Anonimo said...

non sono nessuno e non sono famoso tanto meno nel web. Sono un piccolo imprenditore che fa vivere + che dignitosamente altre 15 famiglie oltre alla mia nonostante venga visto come il nemico della repubblica; cercherò di vivere e far divertire e crescere me e i miei collaboratori almeno finchè i cinesi non ammazzaranno l'italia. Loro possono lavorare senza 626 senza contributi ed essere in vantaggio rispetto a tutti noi, dico tutti perchè entro breve toccheranno tutte le corde della nostra produttività. inutile che i nostri figli studino e diventino dott. non ci saranno abbastanza posti per tutti nei servizi a manovrare i fili di un'italia che oramai non esisterà più......

2:43 PM  
Anonymous Anonimo said...

Inqualificabile i miei complimenti.
Colonel kurtz

3:07 PM  
Anonymous Anonimo said...

bella analisi... complimenti Inqualificabile!

saluti!

p.s. se in Italia si muove qualcosa, io sono disposto a tornare per combattere!

9:56 PM  
Anonymous Anonimo said...

era un secolo che non postavo lavoretti...

eccone uno che mi era rimasto nel cassetto (virtuale...)

http://img57.imageshack.us/img57/5166/governocoerenteem8.jpg

è un po stagionatello, ma la sostanza rimane...

divertitevi...

ilpa (se lo ritieni opportuno) facciamo ripartire la collaborazione?

saluti!

11:06 PM  
Blogger ilpari said...

E facciamola ripartire sì!

L'Armadio degli Scheletri non attendeva altro!

Stima perenne.

ilpa

12:09 AM  
Anonymous Anonimo said...

A mio parere il problema è l'elusione fiscale, cioè tutti i modi che un imprenditore ha per non pagare le tasse a norma di legge. Cioè evitare che si possa dichiarare 10 anche se si è incassato 100.

11:48 AM  
Anonymous Anonimo said...

credetemi se vi dico che io sono dipendente di me stesso; ovvero mi autostipendio come i miei collaboratori (ma con molti più problemi)e sfido a trovare aziende con utili come quelli che richiedono i ns ministri. Loro sono distantissimi alla realtà! E' tanto se riusciamo a stare in piedi....ve lo giuro su mio figlio.
Almeno mi diverto a girare i miei pensieri sul web tipo "catena"...l'hanno fatto con il centro destra? bene adesso la mia missione è rompere i maroni!
saluti a tutti

1:13 PM  
Anonymous Anonimo said...

ahahaha è chiaro. Per 5 anni hanno fracassato le palle con scioperi e buffonate varie, ora non si lamentino se andiamo giù duri.

4:59 PM  
Anonymous Anonimo said...

ok ilpa!

a proposito... ho un'altro lavoretto...

spero vi piaccia, ma ammetto che non è un gran che...

http://img129.imageshack.us/img129/4637/artjpgphphezbollahez7.jpg

e se vuoi rimetti il link in prima pagina... mi pare che non sia piu' visibile...

saluti!

7:58 PM  
Anonymous Anonimo said...

Viva l'Italia e viva gli imprenditori!!!
Ve lo dice l'Ing...da Chicago con furore!Sono qui da meno di un mese e gia' mi sentirei in grado di diventare il governatore dell'Illinois. Se noi italiani con voglia di lavorare ci trasferissimo qua (io l'ho fatto solo temporaneamente, ma vi assicuro che la voglia di restare c'e') a quest'ora gli USA sarebbero la prima potenza della via Lattea intera! Ragazzi, qua ci sono piu' sprechi che da noi in Italia, ma sono tutti felici di cio' e ti danno altre chances di fare cio' che vuoi!Fighissimo!
Io torno, metto in piedi un'azienda: se fallisce giuro che torno qua negli USA e ci riprovo. Scommetto 10 a 1 che qui farei la vita da nababbo! Gli Italiani (non comu-minchio-scioperosi) se li mangiano a colazione gli americani e tutti gli altri...
Nonostante tutto, viva l'Italia!

12:26 AM  
Anonymous Anonimo said...

Scusate per l'italiano un po' sconfusion...ma sono di fretta!

12:28 AM  
Anonymous Anonimo said...

bella ing! beato te, io sono qui trra ufficio e produzione peggio di un cinese....non po sso mai mollare l'azienda neanche per comprare il pane...la prox volta una bella busta paga e fun cool tutti!!

8:44 AM  
Blogger ilpari said...

Ragà, mi piace questo atteggiamento.
Due cosette per gli amici/colleghi imprenditori.
Fare impresa è la cosa più bella del mondo (fatto salvo per una trombata con Eva Henger, naturalmente: se ti acchiappa, ti rivolta come un calzino...!).
A quanto pare, siamo già in tre ad avere questo spirito.
Eh, sì: sto entrando a far parte della schiera! :-)

1) Ing. non fallirai. La tua determinazione è pari solo alla tua simpatia. Mi fa piacere che tu abbia questa opportunità di crescita negli States, ma, cuando volveras, sarai uno dei pilastri trainanti della ripartenza dell'Italia. Altro che cuneo fiscale...

2) Inqualificabile, tieni duro. So che quando parli di busta paga lo fai per ira nei confronti di chi non sostiene e non rispetta l'imprenditoria ed i sacrifici che essa porta con sé. Tu sei GIA' uno dei pilastri di questo bistrattato Paese. Forza e coraggio!
(PS: in che settore sei?).

Grandi, ragazzi!

Questa microcommunity mi piace sempre di più.

Cordialità.

ilpa

10:23 AM  
Anonymous Anonimo said...

imbottiti per arredamento....ho vissuto anche bene con gli appalti del ministero della giustizia (materassi per detenuti) ma adesso con i tagli neanche quello. Produco quello che ci vantiamo essere il made in italy, design, qualità, know how di una azienda di due generazioni arrivata a quasi trent'anni di esistenza, innvoazione continua, macchine cadcam, professionalità, e lo zio prodi va in cina a leccare il culo ai cagariso mentre io vedo quel poco di cina che arriva e resto sbigottito convinto che la durata media di un loro prodotto è circa 1/20 del nostro. Quando fate degli acquisti duraturi non abbiate paura di spendere un po' di più, li risparmiate 10 volte!

11:13 AM  
Blogger ilpari said...

Condivido pienamente.
Sto mettendo su casa, ma col cazzo che vado a comprare da Granato (mobilificio dell'area torinese che, per ammissione dell'ex socio che si è dissociato, ora annovera fra i propri clienti quasi esclusivamente extracomunitari).
Meglio acquistare meno (quindi, un po' per volta), ma acquistare meglio.
Il made in Italy dura di più, è fatto con criterio ed esperienza.

Sappi che ti stimo.

ilpa

12:23 PM  
Anonymous Anonimo said...

grazie ilpa sei troppo buono e non merito tanto. Comunque visto che siamo in materia di dritte evita anche "quel paio" di grosse catene di divani che producono tutto dai cagariso e poi vendono qui a prezzi folli qualità pari a zero...insomma vendono immagine

1:17 PM  
Blogger ilpari said...

Facciamo i nomi, senza peli sulla lingua (a meno che non vi siano rimasti appiccicati per altre ragioni...!).

Chateau d'Ax
Divani & Divani
PoltroneSofà...

Tutte le volte che vi sono entrato, m'è preso male.

Una casa che stimo tantissimo, per qualità, tecnica e modo di lavorare è Doimo.

Odiata concorrenza, eh?

;-)

Stima!

ilpa

10:04 AM  
Anonymous Anonimo said...

azzeccato al primo colpo!:-))))

11:07 AM  
Blogger ilpari said...

Sul serio???

ilpa

2:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

yes, io ci lavoravo per quella gente, poi ho deciso di mettere a disposizione le mie conoscenze e la mia tecnologia ad aziende che non lavorano solo per il mero guadagno...ekkeka@@ un po' di passione nel lavoro ci vuole!:-)

4:34 PM  
Anonymous Anonimo said...

Caro inqualificabile, nessuno crede più alla favola dell'imprenditore che agisce da buon samaritano, aiutando le famiglie dei suoi operai,e guadagnando lo stretto necessario per una normale sopravvivenza. Se non ti fosse largamente convenuto in termini di utilità, avresti già cambiato settore oppure saresti passato al lavoro dipendente. Il lavoro non è un hobby, se no non si chiamerebbe lavoro.Si può avere passione per la propria attività, ma non la si svolge solo per puro edonismo misto a eroismo, non siamo nel Paese dei Balocchi! Stimato inqualificabile (si usa dire così qua, mi sembra di capire!), da lavoratrice dipendente e studentessa, posso dirti che non mi fai nessuna pena se vieni tassato proporzionalmente meno di me!

6:37 PM  

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