
Carissimi amici,
ilpari.blogspot.com, una volta tanto, segue la corrente e si fa fiero portabandiera del '
blogger-pride', l'orgoglio blogger per aver finalmente raggiunto la dignità di categoria finora in mano solo alla lobby giornalistica.
L'articolo che segue è il primo (e, spero, non ultimo)
grande scoop ad opera del nostro caporedattore (ilpa) che, con la preziosa collaborazione del nostro fotoreporter (sempre ilpa) è riuscito a dare una risposta ad
una delle domande che da ormai quarant'anni assillano il mondo occidentale e, come vedremo, anche mediorientale.
La domanda in questione è:
a cosa serve un personaggio altrimenti inutile come Ringo Starr?Partiamo dalle origini.
Ringo Starr, al secolo
Richard Starkey, non è mai nato: è comparso praticamente dal nulla il
4 settembre del 1962 in una sala d'incisione inglese per registrare '
Love me do', il primo singolo sconquassaclassifica dei fabulous four di Liverpool insieme al triumvirato degli ex Quarry Men, rinominatisi
Beatles.
Alcune voci sussurrano che sia passato per caso davanti a casa di
John Lennon mentre costui stava litigando con
Pete Best (primo batterista dei Beatles, che ha abbandonato il gruppo ritenendolo una 'matassa di perdenti'. Oggi, il povero Best è privo di mani: se le è mangiate dopo il successo che hanno avuto i suoi ex compagni).
Ascoltando il litigio fra i due, Ringo, allora
rappresentante di pentole, recepì la parola '
batteria' e, pensando alle sue amate Lagostina, equivocò.
Dopo la prima esperienza in studio, 'Love me do' conquista cuore ed anima di un'intera generazione in pochi istanti, ma già i Red Ronnie dell'epoca si chiedevano: "
ma quello brutto dietro la batteria sta suonando o sta facendo manutenzione dei cavi elettrici?".
Infatti, le partiture percussionistiche di Rinco... pardon... Ringo somigliavano molto al rumore di fondo che si sente quando
la puntina sghisa su un disco graffiato.
Intanto, i Beatles si avviavano verso il successo planetario e partivano alla conquista di un territorio fino ad allora tabù per i musicisti inglesi: gli Stati Uniti d'America.
Letteralmente un successone: ogni settimana
ognuno dei Beatles riceveva almeno ventimila lettere di ammiratrici ed ammiratori.
Ringo Starr, stranamente,
ricevette anch'egli alcune lettere da parte di fan.
Alcuni biografi sostengono che Ringo ricevette ben
quattro lettere di ammiratori, mentre altri ritengono che il numero più probabile sia
due, poiché una delle quattro lettere conteneva insulti come "
inutile", "
insulso" ed "
incapace", mentre un'altra era stata scritta dalla
mamma di Ringo stesso.
I due fan effettivi totalizzati dallo sfigato dei Beatles sono, poi, stati identificati come l'allora giovanissima
Lucia Annunziata e Rosy Bindi, entrambe follemente innamorate di John Lennon ma ben consapevoli che quest'ultimo non le avrebbe cacate nemmeno di striscio.
Considerando, però, la sfolgorante bellezza di
Yoko Ono, forse la Bindi e l'Annunziata avrebbero anche avuto qualche possibilità.
Ringo Starr, estasiato da tanta ammirazione, rispose ad entrambe le lettere, sperando di
concludere qualcosa in camerino durante la data italiana del tour, ma le due fan di italica provenienza non si fecero più vive.
Dopo lo scioglimento dei Beatles fra le lacrime di milioni di fans, Ringo si ritira a vita privata, collaborando saltuariamente come cameriere in un
fast-food.
Osservando, però, il successo degli altri tre membri del gruppo (Paul McCartney diventa
figura di spicco nel mondo del rock con brani come 'Live and let die', John Lennon diventa una
figura emblematica del movimento pacifista grazie a brani come 'Imagine', George Harrison diventa una
figura predominante nel pop internazionale, mentre Ringo resta a fare la
figura del cretino), il povero ex manutentore di cavi elettrici dei Beatles si scorna e
decide di cambiare aria.
Stanco, infatti, delle nebbie di Liverpool,
Ringo decide di trasferirsi in un Paese caldo e di cambiare identità, non tanto per non farsi riconoscere dalle fan, quanto
per non farsi malmenare dai veri amanti della musica.

Una fredda mattina di novembre,
Ringo fa le valigie e parte.
Un mese dopo, il portiere dello stabile dove Ringo abitava desidera riscuotere i due anni arretrati di affitto e, non trovandolo in casa, lo dà per morto.
Il comune di Liverpool rende, quindi, omaggio a Ringo intitolandogli una targa in una delle piazze periferiche della città.
La targa declama: "
Che culo che hai avuto, incapace!".
Nel frattempo, Ringo si è rifugiato al caldo:
come Cristoforo Colombo, il quale era convinto di aver raggiunto l'India mentre in realtà aveva scoperto il nuovo mondo,
Ringo era convinto di aver raggiunto il Brasile, mentre in realtà era finito in Palestina.
Grazie ad una organizzazione mafiosa, riesce ad ottenere il passaporto locale ed a cambiare nome.
Ringo Starr diventa ufficialmente Yasser Arafat.

Sulla carta d'identità, egli compare come
Muhammad Abd al-Rahman ar-Rauf al-Qudwah al-Husayni, mentre ai creditori palestinesi (particolarmente bastardi) è noto come
Abu Ammar: tutto questo per confondere ulteriormente stampa e pubblico e per far perdere in modo più efficiente le proprie tracce.
La redazione si rende conto che affermare il fatto che Ringo Starr e Yasser Arafat siano la stessa persona sia alquanto azzardato, ma, a sostegno della propria tesi,
ilpari.blogspot.com porta ben quattro prove.
1) la straordinaria somiglianza dei tratti somatici (ossia quell'inconfondibile muso a metà fra un
cammello e un
maiale)
2) il fatto che ciascuno dei due
non sia riuscito a vivere in un posto senza fare danni3) il fatto che nessuno li abbia
mai visti insieme contemporaneamente4) l'
incredibile culo che hanno avuto.
In particolare, per quel che riguarda il
punto 4, scendiamo nei dettagli.
a) Ringo Starr, pur essendo un completo
incapace, è divenuto
uno dei più famosi batteristi della storia.
b) Sotto le mentite spoglie di Yasser Arafat, Ringo è
sopravvissuto a ben sette attentati, perpetrati sia da coloro che lo avevano riconosciuto sia da creditori.

1) Nel 1970, in Giordania, dopo due attacchi terroristici, ed il fallito attentato da parte di un commando palestinese che colpisce la sua scorta, Re Hussein di Giordania, avendone avuto abbastanza, e deciso a chiudere definitivamente i conti con gli esuli palestinesi divenuti troppo ingombranti, durante il famoso settembre nero, fece ricorso alle armi pur di scacciarli; Arafat è fra loro, e si dice che sia roccambolescamente fuggito da Amman vestito da donna.
2) Nel 1973 scampò ad una bomba esplosa nel suo ufficio e che uccise tre dei suoi principali collaboratori.
3) Trasferitosi con la sua gente in Libano (dove i profughi palestinesi misero in crisi il già precario equilibrio etnico-politico del paese), riesce, nel 1976, a salvarsi anche dal massacro di Tel at Zatar dove i falangisti (il braccio militare dei cristiani maroniti), con la complicità dei siriani e perfino del gruppo dissidente palestinese di As Saiqa, sparano sui profughi, donne e bambini compresi.
4) A Beirut nel 1982, durante l'Operazione Pace in Galilea si racconta che il 30 agosto un cecchino israeliano riuscì ad inquadrare Arafat col suo mirino; a salvargli la vita fu l'ordine di sospendere la missione - dato all'ultimo minuto e mai spiegato - di Sharon, allora Ministro della Difesa.
5) Nel 1985 il leader palestinese riuscì miracolosamente a sopravvivere al bombardamento (tutt'ora il più distante mai effettuato dall'Aviazione Israeliana) del proprio Quartier Generale a Tunisi, dove rimasero uccisi molti dei suoi vecchi fratelli d'armi.
6) Nel 1992 il suo jet precipita nel Sahara libico, nessun altro, eccetto lui, riuscì a salvarsi.
7) Sembra inoltre che Abu Ammar sia sfuggito ad altri due attentati, ed al cappottamento della propria autovettura sulla strada per Baghdad uscendone anche in questi casi senza nemmeno un graffio.
(fonte: Wikipedia)
Oggi, vicino alla parola 'culo' sul dizionario, c'è una foto di Ringo/Yasser.

Stanco di tanta monotonia,
Ringo/Yasser si dà nuovamente per morto.
Sembra che oggi risieda nel nostro Paese, sotto le mentite spoglie di
Roberto Maroni.
ilpa